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martedì 11 agosto 2015

CICLOPISTA TIRRENICA, soddisfazione, ma anche preoccupazione


Ciclopista Tirrenica, 1 tappa (tratta dal progetto originale)

E’ con viva soddisfazione che abbiamo appreso del progetto di ciclopista tirrenica che coprirà in tutta la sua lunghezza la costa toscana. Finalmente un progetto in grado di diversificare l’offerta turistica poggiando sulla destagionalizzazione e la valorizzazione degli aspetti naturalistici, paesaggistici e culturali di cui la nostra regione è ricca.
Come ambientalisti non possiamo che gioire del fatto che venga offerta un’opportunità di conoscenza dei nostri territori attraverso una modalità di fruizione non impattante, rispettosa della storia dei luoghi e degli spazi naturali, con un mezzo che per le sue caratteristiche consente di godere al meglio, in maniera lenta, della bellezza che ci circonda.
Ci preoccupa invece che anche in questo caso, qualcuno tenti di piegare questo strumento per finalità di tutt’altro tenore.
Ultimamente abbiamo colto vari segnali di un rinnovato interesse per un collegamento tra la Marina di Levante e quella di Torre del Lago, sia pure mediante pista ciclabile, ma che già si ipotizza carrabile per i mezzi di soccorso. Proposte vecchie e ricorrenti, alle quali ci siamo opposti negli anni passati anche attraverso la raccolta di migliaia di firme tra cittadini e frequentatori della zona.
Ci auguriamo di aver male interpretato il pensiero del Presidente del Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli che, a proposito della ciclabile del Tirreno, auspica un attraversamento della parte costiera dell'area protetta, che dalla Marina di Levante di Viareggio porti a quella di Torre del Lago per poi proseguire verso il litorale vecchianese.
Non può certo sfuggirgli infatti che questo tracciato si sviluppa all’interno della zona più pregiata della Macchia Lucchese, quella soggetta ai vincoli di conservazione degli habitat e della biodiversità imposti dalle Direttive europee e che è area di Riserva naturale del Parco MSRM: è pertanto il percorso meno adatto a diventare parte di una “infrastruttura di connessione longitudinale del Parco”, come lui stesso la definisce, per le ovvie alterazioni che ciò comporterebbe in un contesto ambientale così fragile. Vogliamo inoltre ricordare che la mancanza di un collegamento tra le Marine ha giocato un ruolo importante nella prevenzione di uno sviluppo urbanistico dell’area e ci ha consegnato un pezzo di natura miracolosamente scampato al destino edificatorio di tutta la costa.
Il Parco lo si può invece attraversare utilizzando le piste ciclabili già esistenti, quali quella sul Viale dei Tigli, percorso storico e di alto valore paesaggistico, che non a caso è stato individuato come parte del tracciato della pista tirrenica dagli estensori del progetto(vedasi mappa in alto tratta dal progetto  originale)
Il percorso sul Viale dei Tigli inoltre offre dei vantaggi innegabili: è fresco d'estate (e comunque perfettamente percorribile in inverno) e soprattutto non impatta con i pedoni che invece sono molto frequenti, specialmente nel periodo estivo-primaverile, sul percorso tra le Marine, con rischio di incidenti e comunque con la necessità di rallentare la velocità penalizzando la percorribilità, cosa che per una pista di collegamento sarebbe davvero un grave handicap.


Letizia Debetto
Presidente Legambiente Versilia