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giovedì 5 gennaio 2017

Viareggio fuori dal Parco? La nostra risposta

Si odono di nuovo proposte e richieste che sinceramente troviamo sconcertanti, veramente non si sa cosa pensare e non si capisce se l'obiettivo è chiedere 100 per avere 10 (ma quale 10?) o se veramente, come tanti temono, c'è la volontà di spianare la starda a qualche amico che ha necessità edificatorie.
La posizione di Legambiente Versilia era e rimane totalmente critica, ripubblichiamo pertanto lo stesso comunicato emesso nel maggio 2016 sulla medesima presa di posizione del sindaco.

Siamo purtroppo abituati all’ostilità dei politici ed amministratori viareggini nei confronti del Parco di Migliarino San Rossore Massaciuccoli, ma mai si era arrivati ad una richiesta di uscire dal Parco espressa dal più alto rappresentante delle istituzioni cittadine, cosa di estrema gravità”. Così Riccardo Cecchini, presidente di Legambiente Versilia, commenta le ultime dichiarazioni del sindaco Giorgio Del Ghingaro.
Ma a parte il fatto che la cosa non sarebbe così semplice né dipendente dalla semplice volontà del sindaco, in quanto la perimetrazione del Parco scaturisce da una legge regionale, questa affermazione crea più di una perplessità a livello di strategia politica.
Il fatto che una parte del territorio comunale sia stata considerata meritevole di far parte di un’area protetta dovrebbe essere motivo di vanto e ci si aspetterebbe che le istituzioni cittadine ne riconoscessero il valore.
Capita che altri comuni, ben più lungimiranti, abbiano capito che è nel loro interesse entrare a far parte di una compagine di qualità: così ad esempio a marzo di quest’anno è stato possibile ampliare i confini della Riserva della Biosfera dell’Unesco denominata ‘Selve costiere di Toscana’ grazie alla richiesta di inclusione della totalità del territorio dei comuni di Massarosa, San Giuliano Terme, Vecchiano e Calci e parte dei comuni di Lucca, Capannori e Collesalvetti.
Allo stesso tempo anche alcuni operatori economici hanno compreso che hanno tutto da guadagnare se le loro imprese possono essere individuate come facenti parte di un’area protetta: è il caso ad esempio di alcuni stabilimenti balneari della Darsena, che si sono costituiti in Rete delle Marine del Parco, consapevoli che, pur dovendo sottostare a vincoli più stringenti, il percorso di sostenibilità crescente delle loro attività, supportato dall’appartenenza ad un contesto ambientale di qualità, non può che beneficiarli nell’indirizzare la scelta di turisti che sempre più manifestano interesse per queste pratiche e questi contesti.
Ci aspettiamo dunque che le istituzioni cittadine sappiano cogliere altrettanto bene le opportunità offerte dallo stare dentro un Parco: ciò significa maggiore impegno nella cura del proprio territorio, implica una collaborazione con altre istituzioni, ma al tempo stesso conferisce dignità a queste scelte e rimanda ad un’immagine di qualità anche fuori dei confini comunali”.

Legambiente Versilia