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mercoledì 14 dicembre 2011

Incremento ippico: un lusso fuori dal tempo

Fra le ultime attività mantenute in gestione diretta dalla Regione Toscana, è pienamente operativo l'Istituto per l'Incremento Ippico, una struttura per il miglioramento delle produzioni equine, che conta su un patrimonio di 90 animali fra cavalli e asini.
L'Incremento fornisce un servizio di consegna, per alcuni mesi l'anno, direttamente al domicilio degli allevatori in Toscana e fuori regione, di animali che verranno utilizzati come riproduttori, non solo di razze di pregio ma anche di animali destinati alla macellazione.

E' tutto a carico del contribuente toscano: trasporto degli animali (incluso carburante e pedaggi); albergo, ristorante e straordinari dei dipendenti, perfino le analisi e le visite veterinarie per verificare lo stato di salute degli animali prima e (si spera) dopo il periodo di monta. Pagano (ma non sempre) una quota solo alcuni allevatori fuori regione.

Non ci sono controlli sulle condizioni in cui gli allevatori mantengono gli animali: nel periodo delle monte la mortalità si è avvicinata anche al 20%. Nel solo 2009 sono morti ben 7 animali sui 40 in "prestito". Anche il costo degli animali morti è a completo carico del contribuente. Per un caso analogo occorso a un cavallo del Corpo Forestale, il MAF ha prontamente chiesto all'allevatore il rimborso del valore dell'animale. La Regione non ha mai chiesto un risarcimento, per animali che valgono qualche migliaio di euro.

Colpisce che in questo periodo di sacrifici, si mantenga un servizio di discutibile utilità, condotto con criteri di costo completamente antieconomici e del tutto a carico dell'Ente Pubblico, e una struttura che potrebbe essere destinata ad attività di maggiore utilità sociale, magari nel senso della multifunzionalità degli allevamenti, dell'agricoltura sociale, della tutela delle razze in via di estinzione.

Colpisce che tale servizio sia ritenuto dalla Regione più importante dei Parchi Naturali Regionali, per i quali si prevede il taglio delle spese degli amministratori, Presidente compreso, trasformando il vertice di Enti che amministrano milioni di euro e un enorme capitale naturale, in un organismo amministrato da volontari.

A questa situazione si aggiunge una emergenza di carattere etico: per molti asini e cavalli che hanno subito per anni lo stress di trasporti e accoppiamenti in condizioni artificiali, adesso che non sono più in grado di svolgere funzioni riproduttive o versano in condizioni di malattia, si prevede la vendita con la realistica prospettiva della macellazione. Forse è l'unico caso in cui sarebbe preferibile non andare mai in pensione !!!

Proponiamo alla Regione di individuare, ricercando la collaborazione dell'Ente Parco MSRM, spazi all'aperto (abbattendo così i costi di personale necessari al mantenimento in stalla) dove i cavalli più vecchi possano essere custoditi fino alla morte naturale, dopo una vita all'insegna dello sfruttamento, per il dovere etico di garantire una degna fine a questi animali.

Proponiamo di procedere a una progressiva riduzione del parco stalloni. Evitando da subito di procedere a nuovi acquisti di animali (l'ultimo cavallo è stato acquistato per circa 8.000 euro).

Proponiamo alla Regione di modificare la mission dell'Istituto verso attività educative e didattiche legate alla conoscenza e al rispetto degli animali, alla multifunzionalità degli allevamenti e alla conservazione delle sole razze in via di estinzione: almeno saranno i visitatori a spostarsi e avremo un immediato risparmio!!!

Va in ogni caso fermato l'automatismo che già nei prossimi giorni con la ripresa della movimentazione degli animali, farà proseguire un servizio costoso a vantaggio di latifondisti, feudatari e qualche allevatore, che nella gran parte dei casi avrebbero ben potuto contribuire alle spese di un'attività di interesse privato a intero carico del bilancio pubblico.

Legambiente Circoli di Pisa, Versilia, Valdera
Carlo Galletti Consigliere uscente Parco MSRM

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