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giovedì 22 gennaio 2009

NO al Traforo del Tambura!

Monte Tambura "Sotto al Monte Tambura, la seconda montagna per altezza della catena delle Alpi Apuane, al confine tra la Provincia di Lucca e quella di Massa-Carrara, in pieno Parco Regionale delle Alpi Apuane, il Ministro Matteoli ed il Sindaco di Vagli di Sotto vorrebbero scavare un tunnel di 4,5 km per collegare il Comune di Vagli, nell'Alta Garfagnana, con Resceto, in Versilia. Un'opera dall'ingente impatto sull'ecosistema montano e che arrecherebbe danni non prevedibili agli acquiferi carsici della zona mettendo a rischio portata e/o potabilità delle acque delle sorgenti che alimentano gli acquedotti delle maggiori città della Toscana del nord" (dal comunicato stampa del 21/01/09 di Legambiente Toscana).

Il sistema carsico Tambura-Carcaraia è infatti il maggiore complesso di abissi con ramificazioni comunicanti delle intere Apuane, in collegamento, tra l'altro, con le sorgenti del fiume Frigido e le sorgenti di Equi Terme: il traforo provocherebbe lo sconvolgimento dell'intero sistema carsico ipogeo, con conseguenze che fanno pensare a quello che è già avvenuto con i tunnel del Mugello o sul Gran Sasso, come ha fatto presente Eugenio Casanovi, presidente della sez. CAI Garfagnana.

Ancora dal comunicato stampa di Legambiente Toscana: "Andando oltre l'evidente incompatibilità della scelta sotto il profilo ambientale, l'ipotesi del traforo appare, ad una prima valutazione, poco conveniente anche dal punto di vista politico. Il punto, per Uncem e Legambiente, è che il traforo NON E' UNA PRIORITA' E NON AIUTERA' L'AREA A SVILUPPARSI".

"-La mancanza di grandi arterie di traffico è oggi un vantaggio competitivo per la Garfagnana e la Valle del Serchio – ha dichiarato Piero Baronti, presidente di Legambiente Toscana - gli investimenti pubblici volti a valorizzare la valenza naturalistica e agricola di queste montagne, come i programmi Leader, stanno dando i loro frutti e la zona si sta affermando sempre più come meta per un turismo sostenibile. Tentare invece di omologare quest'area ad una qualsiasi altra zona industriale, senza peraltro alcuna speranza di poterci riuscire, attraverso la realizzazione di un'opera devastante dal punto di vista ambientale, sarebbe irresponsabile.-"

Il costo dell'opera sarà di 25 milioni di euro.
Legambiente e Uncem si chiedono: perchè non investire tale grande somma per migliorare le condizioni della viabilità minore, per potenziare il trasporto pubblico locale e i pulmini scolastici, per aumentare i servizi per i giovani e i presidi sanitari, anzichè utilizzarla per un'unica, ipotetica e devastante grande opera??
Più precisamente, questi soldi "potrebbero essere utilizzati, ad esempio, sulla strada regionale 445 che collega la lucchesia alla lunigiana ed il cui adeguamento richiederebbe circa 15 milioni di euro, oppure sulla modernizzazione della ferrovia Lucca-Aulla, ad oggi un binario unico non elettrificato che con convogli obsoleti collega le due vallate apuane. Più in generale, gli enti locali della provincia di Lucca saprebbero bene come far fruttare quei finanziamenti svolgendo ad esempio servizi di trasporto pubblico locale per collegare le località della vallata o per potenziare quello scolastico, particolarmente oneroso nelle impervie e poco abitate aree montane.[..] Inoltre, quei soldi potrebbero essere utilizzati anche per la messa in sicurezza delle scuole dal rischio sismico, per aumentare i presidi sanitari o i servizi per i giovani".

1 commento:

  1. continuiamo a pensare come all'età della pietra, mentre l'europa marcia avanti... almeno ci fossero critiche costruttive... e si che mi ritengo una persona con molto senso civico ed ecologico, che rispetta l'ambiente, ma che altrettanto preferisce guardare al futuro e non sempre e comunque dire no come certe frange di ambientalisti.

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