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giovedì 26 marzo 2009

NO alla ciclopista sul Vialone!

Sentiero nella LeccionaCOMUNICATO STAMPA di Legambiente Versilia

Dopo la campagna “Nessun Dorma..” del 2008 e le 2000 firme di cittadini raccolte in quella sola stagione, Legambiente Versilia torna a ribadire la propria ferma contrarietà alla realizzazione di una pista ciclabile sul Vialone tra la marina di Torre del Lago e quella di Viareggio.
Una ciclopista o qualsiasi altra forma di collegamento costituirebbe infatti il preludio di una trasformazione verso lo sfruttamento di un’area di riserva naturale, che invece dovrebbe essere salvaguardata per l’enorme patrimonio ambientale che possiede.

Una ciclopista in questo luogo, oltre ad essere un elemento di potenziale minaccia per il fragile ambiente naturale perché porterebbe ad un aumento incontrollato della presenza umana, risulta per altro di dubbia necessità, in quanto il sentiero, che un tempo era accidentato, a seguito degli ultimi lavori eseguiti nel Parco è stato, indirettamente, sistemato e il fondo è divenuto a suo modo “ciclabile”, ossia nel senso pratico del termine “percorribile a bordo di una bicicletta”.

Inoltre, nonostante il Piano Territoriale di Coordinamento escluda nelle riserve naturali ogni tipo di intervento che non sia finalizzato esclusivamente alla protezione e alla salvaguardia della natura, e sebbene tutto ciò sia stato ricordato da Legambiente Versilia anche nelle osservazioni presentate al futuro Piano di Gestione del Parco, si continua a proporre la realizzazione di una ciclopista dove non è prevista, dove non è necessaria e dove creerebbe un danno ambientale.

E intanto l’amministrazione comunale continua a dimenticare il resto della città che dal punto di vista della presenza delle piste ciclabili è assai carente, non potendo assolutamente valutare come interventi indirizzati alla mobilità sostenibile i pochi tratti esistenti, situati in zone già ampiamente percorribili in bicicletta e tutti caratterizzati da una scarsa “sicurezza” per gli utilizzatori.
PERCHE' TUTTA QUESTA INCOERENZA?

Non solo: il fatto che l’area faccia parte della Rete Natura 2000, secondo quanto previsto dalla Direttiva comunitaria “Habitat” e dalla Direttiva “Uccelli”, fa sì che ogni intervento che potrebbe provocare un impatto negativo sulla biodiversità debba essere sottoposto a Valutazione di Incidenza, in modo da escludere eventuali danni. La realizzazione di una pista ciclabile, o anche la sola sistemazione del fondo a fini cicloturistici, cozzerebbe con le finalità di conservazione per cui la Comunità Europea ha finanziato il Progetto Life Dunetosca sul Vialone, con l’obiettivo di ridurre l’impatto antropico dovuto all’eccessiva frequentazione, considerata come uno dei principali fattori di rischio.

Per questi motivi Legambiente Versilia sta anche valutando l’ipotesi di rivolgersi alla Comunità Europea per richiedere una verifica sul rispetto delle Direttive e sul corretto utilizzo dei finanziamenti.
Gli studi propedeutici al Piano di Gestione hanno poi evidenziato come il disturbo causato dall’aumento della viabilità e degli spazi di fruizione turistica sia maggiore per i tratti che attraversano spazi aperti ed aree umide rispetto a quelli che attraversano aree boscate: ciò significa che se proprio una pista ciclabile si deve fare, sarebbe più opportuno realizzarla su Via del Balipedio o una qualsiasi delle varie strade all’interno della macchia, ed evitare così di incorrere in costose procedure di infrazione da parte della UE.

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