Si tratta di un progetto di legge d’iniziativa popolare per promuovere l’efficienza energetica, le fonti rinnovabili e impedire il ritorno del nucleare in Italia. E’ ciò che Legambiente propone insieme alle altre principali associazioni ambientaliste con le quali ha costituito un Comitato nazionale di cui fanno parte anche importanti forze sindacali, organizzazioni della società civile e personalità del mondo della scienza e della cultura.
Secondo il Comitato infatti, il Governo non sta facendo abbastanza per contrastare i cambiamenti climatici e perseguire gli obiettivi europei di riduzione dei gas a effetto serra che vincolano gli stati membri a ridurre, entro il 2020, le emissioni del 20% realizzando, entro la stessa scadenza, un aumento sempre del 20% sia dell’efficienza energetica, sia dell’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili (il cosidetto obiettivo 20-20-20).
Inoltre l’attuale politica energetica del governo sta concentrando le maggiori energie sul nucleare, cioè su una fonte non rinnovabile, che non ha risolto i problemi delle scorie radioattive e della sicurezza, che diminuirebbe le emissioni solo per una quota modesta della produzione di elettricità, e solo dopo il completamento delle centrali, ben oltre il 2020, data entro la quale gli altri paesi Europei avranno già ridotto le loro emissioni del 20% ed oltre.
Inoltre, l’attuale impianto normativo italiano non consente all’Italia di realizzare gli obiettivi assegnati dal pacchetto clima UE, né sono state presentate proposte di recepimento della direttiva europea sulle fonti rinnovabili.
Con la proposta di legge di iniziativa popolare il Comitato vuole dunque contribuire a colmare questo deficit e offrire un quadro normativo adeguato e in grado di recepire la direttiva.
Per quanto riguarda la Versilia, le firme saranno raccolte fino al 22 novembre nei seguenti luoghi:
• presso gli uffici elettorali presenti nei municipi dei comuni di Viareggio, Pietrasanta, Seravezza, Forte dei Marmi;
• a Stazzema presso la Pubblica Assistenza di Ponte Stazzemese;
• a Camaiore preso l’ufficio del Cittadino;
• a Massarosa presso l’Ufficio Servizi Demografici.
E’ inoltre possibile firmare per la legge negli spazi riservati nel corso di inziative o banchetti che il circolo Legambiente Versilia via via organizza.
La normativa proposta consentirebbe all’Italia di conquistare una reale autonomia energetica perché da un lato promuove un uso razionale dell’energia riducendone il fabbisogno e dall’altro permette di produrre quella necessaria con le uniche fonti di cui l’Italia resterà sempre veramente ricca, ovvero il sole, il vento, le biomasse, la forza dell’acqua fluente e il calore che scorre sotto terra. Inoltre una globale e graduale transizione dall’attuale dipendenza dalle fonti fossili verso l’uso razionale ed efficiente delle fonti energetiche rinnovabili permetterà di sostituire le importazioni di petrolio con lavoro ed occupazione, che nel 2020, nella sola Italia, potrebbe contare oltre 300 mila nuovi posti.
Ecco in estrema sintesi cosa prevede la legge d’iniziativa popolare “Sviluppo dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili per la salvaguardia del clima”:
L’articolo 1 stabilisce le finalità di politica energetica fondata sulle fonti rinnovabili, escludendo l’uso del nucleare all’articolo 2.
L’articolo 3 chiarisce, dopo l’esperienza negativa dei Cip6 e delle fonti assimilate, quali siano le vere fonti rinnovabili e fra queste quali sono sostenibili e quali no, ammettendo all’incentivazione solo quelle sostenibili.
L’articolo 4 stabilisce che la produzione di energia elettrica e di calore da fonti rinnovabili sostenibili, cosi come gli usi razionali ed efficienti dell’energia, sono da considerarsi attività di pubblica utilità. Per questa ragione hanno entrambe diritto ad una equa e giusta remunerazione che compensi l’energia effettivamente prodotta o quella risparmiata, ma anche i vantaggi ambientali che entrambe incorporano, non emettendo gas nocivi al clima o inquinanti l’aria che respiriamo.
L’articolo 5 afferma che l’energia elettrica prodotta con fonti rinnovabili deve essere, da parte del gestore, immessa obbligatoriamente in rete.
L’articolo 7 punta a far compiere al Paese un passo deciso per migliorare la propria efficienza energetica: un piano di riqualificazione degli edifici che ne riduca i consumi di elettricità e calore e sposti le attività del settore edile verso la manutenzione e riqualificazione del già costruito abbandonando la cementificazione del territorio.
Promuovendo lo sviluppo delle rinnovabili sostenibili e una forte politica di risparmio energetico la legge intende favorire l’abbandono dell’attuale modello energetico monopolista e centralista, per passare ad uno distribuito sul territorio e conquistare così democrazia energetica: ogni casa, ogni condominio, comunità, quartiere, centro commerciale, fabbrica potrà produrre energia per il fabbisogno sia proprio che del vicinato sfruttando le fonti rinnovabili più convenienti secondo le potenzialità del luogo. Coerentemente con questo contesto l’articolo 10 richiede interventi di adeguamento della rete elettrica a favore delle rinnovabili e stabilisce che la proprietà e la gestione della stessa debbono essere pubbliche.
Infine per quanto riguarda la mobilità l’articolo 13 intende favorire scelte capaci di sottoporre il territorio italiano ad “una cura del ferro” per spostare la mobilità di persone e merci dalla gomma al ferro, su tram, metrò, treni, e al cabotaggio sulle autostrade del mare, concentrando in questa direzione le scelte e gli investimenti infrastrutturali anziché su strade ed autostrade e trasporto individuale.
Per realizzare gli obiettivi di questa legge le fonti di finanziamento possono essere il conto energia, la Tobin tax che potrebbe anche contribuire a regolare il mercato finanziario mentre si potrebbero usare a fini sociali le entrate della tassazione volta a scoraggiare la speculazione e l’istituzione di un fondo speciale presso la Cassa Depositi e Prestiti per adeguare gli edifici pubblici.
LEGAMBIENTE VERSILIA
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