Comunicato stampa. Firenze, 18
dicembre 2012
Legambiente lancia
una giornata di mobilitazione contro “i soliti vecchi treni”: blitz e
manifestazioni nelle stazioni di Firenze, Viareggio,
Lucca, Prato e Borgo a Buggiano
Rapporto Pendolaria 2012: tutti i dati ed i numeri del
trasporto pubblico locale in Toscana
La
linea Firenze–Viareggio fra le 10 peggiori linee ferroviarie in Italia, 7
stazioni soppresse (Serravalle Pistoiese, Borgo a Buggiano, Montecarlo,
Porcari, Tassignano, Nozzano, Massarosa), 27 treni giornalieri cancellati sulla
tratta Pistoia – Lucca e 17 treni giornalieri cancellati sulla tratta Lucca –
Viareggio: in breve lo scenario del trasporto pubblico toscano. Una giornata
di mobilitazione contro i tagli al trasporto pubblico locale con blitz e
manifestazioni nelle stazioni di Firenze, Viareggio, Lucca, Prato e Borgo a
Buggiano per chiedere più treni per i pendolari, nuove carrozze e servizi
migliori. Riparte così Pendolaria,
la campagna di Legambiente dedicata alla mobilità sostenibile e ai diritti di
chi ogni giorno si sposta in treno.
Tagli
di treni e di intere linee. Aumento del prezzo dei biglietti e degli abbonamenti.
Purtroppo il 2012 è stato un ennesimo anno difficile per la vita dei pendolari,
con effetti rilevanti sulla qualità del servizio e soprattutto con un notevole
grado d'incertezza per il futuro. In Toscana, i tagli ai servizi nel 2011
sono stati del -3,3% con un aumento delle tariffe del +1,5% nel 2012 invece un taglio ai servizi del -3%
con aumento delle tariffe del +20%. Nel corso del 2012 sono stati attuati
aumenti delle tariffe, prima a febbraio con un +20% sui biglietti di corsa
semplice, poi ad ottobre con un ulteriore +10% sulla corsa semplice e 20% sugli
abbonamenti, ma con l’esclusione dei redditi più bassi.
Alle
Regioni spetta il compito di garantire la qualità del servizio di trasporto
ferroviario pendolare. Perché sono loro a definire il Contratto di Servizio con
i gestori dei treni e a individuare i capitoli di spesa nel proprio bilancio
per aggiungere risorse a quelle statali per potenziare il servizio (ossia più
treni in circolazione) e per il materiale rotabile (dunque i treni nuovi o
riqualificati). In Toscana, unica tra le regioni insieme ad Emilia
Romagna e Lombardia a mantenere una certa continuità, lo stanziamento per il
servizio ferroviario pendolare nel 2012 è stato di 27,6 mln, per il materiale
rotabile di 49,7 con una percentuale sul bilancio regionale di 0,72%. La
spesa regionale per le infrastrutture (finanziamenti 2003 – 2012 in mln di
euro) così si presenta: per le strade 667,0 per le ferrovie 78,83 con un valore
percentuiale sul totale 2003 – 2012 di 89,43% per le strade e 10,57% per le
ferrovie.
Per
quanto riguarda i numeri salienti che descrivono il trasporto ferroviario
locale: in Toscana l'estensione della
rete ferroviaria regionale è di 1561 km, il numero dei viaggiatori al giorno è
di 234.000 con un numero di abbonati di 54.800 ed i diversi gestori presenti
sono Trenitalia ed il trasporto Ferroviario Toscano. Le linee pendolari più
frequentate con 20mila passeggeri sono la Pisa – Firenze. Per quanto
riguarda gli investimenti per materiale rotabile la Toscana, con circa 50
milioni, è tra le realtà dove nell’ultimo anno si è investito di più. La
spesa riguarda l’acquisto di 10 nuovi treni diesel della Pesa che saranno
destinati alle linee non elettrificate, oltre all’acquisto di materiale
rotabile per le linee in provincia di Arezzo della TFT. In valore assoluto
tra il 2001 ed il 2012 la Toscana ha investito oltre 371mln di euro sui servizi
ferroviari (di cui 231 per i servizi
aggiuntivi e 140 per nuovo materiale rotabile).
Quali
sono i problemi che i pendolari incontrano ogni mattina? Il nodo di Firenze
è oggi in una situazione complicata perché sono in ritardo le opere
relative alla linea dell’Alta Velocità con la nuova stazione. Questi ritardi
hanno conseguenze e ripercussioni anche sul servizio pendolare perché con la
realizzazione della linea interrata dedicata ai treni a lunga percorrenza si
potrebbe liberare quelli in superficie ed arrivare ad avere un sistema ferroviario
dedicato al trasporto regionale e metropolitano (tra le stazioni di Firenze
Castello e di Rovezzano, ad esempio, attraversando la città con almeno 5
fermate intermedie già esistenti). Si tratta di opportunità enormi per i
viaggiatori pendolari di avere una valida alternativa ai mezzi di trasporto su
gomma. Naturalmente occorre migliorare anche le linee esistenti per rendere
competitivo il servizio pendolare, in particolare realizzando il raddoppio
della linea Borgo San Lorenzo-Firenze. Proprio sulla linea Faentina,tra
Borgo San Lorenzo e Firenze, i problemi lamentati sono numerosi, a partire
dalla velocità di percorrenza dei treni, che impiegano addirittura 40 minuti
per effettuare un tragitto di pochi chilometri. Si tratta di una linea non
elettrificata che vede il passaggio di convogli estremamente vecchi,
frequentati però da almeno 2.700 pendolari ogni giorno (con un incremento
nell’ultimo anno del 14%), e che per 4 anni consecutivi è stata “eletta” la
linea peggiore della Regione Toscana. Sarebbe necessario anche il raddoppio
della tratta Empoli-Siena della direttrice per Firenze, ma anche il rilancio
della tratta Siena-Grosseto dove transita un solo treno (lentissimo) per
senso di marcia nell’orario tra le 7 e le 9. Proprio in queste settimane
vengono soppressi altri treni su questa linea per un totale di 5 corse (tra cui
l’Arezzo-Firenze S.M.N. delle 8.20, l’Arezzo-Firenze Rifredi delle 16.13 e il
Montevarchi-Prato delle 12.13).
Purtroppo,
nel corso del 2012, sono da segnalare anche criticità su altre linee, come la
Viareggio-Lucca-Firenze. Saranno
infatti 7 le stazioni che su questa linea verranno chiuse (Serravalle, Borgo a
Buggiano, Montecarlo, Porcari, Tassignano, Nozzano e Massarosa per un totale
coinvolto di 570 viaggiatori al giorno) insieme al taglio della frequenza dei
treni.
"La
perdita di queste sette stazioni – continua Fausto Ferruzza, presidente di
Legambiente Toscana - è molto grave perchè di fatto lacera un tessuto di
servizi ed abitudini collettive assolutamente virtuosi e disincentiva in modo
assai preoccupante l'utilizzo del mezzo pubblico su rotaia col rischio anche di
un impoverimento delle aree urbanistiche connesse a questi sette luoghi".
Si
tratta dell'area tra Firenze, Pistoia, Lucca, Pisa, Livorno dove nel raggio di
circa 100 km vive il 40% della popolazione regionale e ove sarebbe di
fondamentale importanza il raddoppio dei binari ad ovest di Pistoia (stessa
tratta che oggi vede il minor passaggio dei treni) proprio perché i treni
provenienti da Lucca sono quelli che provocano ritardi verso Firenze. Un’altra
linea che incide nella provincia di Pistoia è la storica Porrettana, ferrovia
che negli ultimi vent’anni nella tratta da Porretta Terme a Pistoia è stata
oggetto di una politica di dismissione. Questa linea sarebbe al contrario
molto utile per i pendolari toscani diretti a Bologna e viceversa perché
offrirebbe una valida alternativa alle altre tratte percorse dai treni ad Alta
Velocità e a lunga percorrenza. Attualmente nelle politiche di riorganizzazione
del servizio seguite ai tagli degli ultimi 2 anni sono stati sostituiti 12
treni con 24 autobus, causando così un crollo drastico dell’utenza perché vista
la conformazione del territorio appenninico i bus, a causa del traffico ed in
inverno del manto stradale innevato, non garantiscono affatto la puntualità. Una
risorsa importante e su cui dovrebbe puntare la Regione è quella del progetto
del Tram-treno della Piana. La proposta riguarda l'area vasta
Firenze-Prato-Pistoia in cui si potrebbe inserire un sistema integrato di tramvie
e linee ferroviarie tra Firenze, Campi Bisenzio e Prato. Anche la linea
ferroviaria tra Siena e Chiusi mostra problemi significativi, con materiale
vecchio e stazioni in disuso, ma al tempo stesso un’importante potenziale di
sviluppo. Si tratta di 90 km al momento percorsi in 1 ora e 20 minuti ma che
con l’inserimento a fine 2011 di due convogli veloci e moderni ha mostrato
come, con correnti investimenti, il potenziale di attrazione di questa linea
possa essere sviluppato adeguatamente.
Anche
la presenza di orari cadenzati e di facile memorizzazione permette ad un
maggior numero di persone di poter scegliere il treno come mezzo di trasporto.
In Toscana, nel 2004, è stato creato il servizio “Memorario” grazie alla
collaborazione tra la Regione e Trenitalia. Il servizio offre la possibilità di
sapere con certezza e con facile memorizzazione gli orari dei treni pendolari,
organizzati con cadenze regolari e coordinati per semplificare i cambi anche
con gli altri mezzi di trasporto pubblico. A dicembre 2010 sempre in Toscana è
stato istituito il nuovo servizio Regionale Veloce “fast”, dedicato ai
collegamenti tra i principali centri della Toscana e Firenze. Al momento
interessa la tratta Pisa Aeroporto-Pisa Centrale-Firenze, attiva dal dicembre
2010, la relazione Chiusi-Arezzo- Firenze, attiva dal dicembre 2010, la
Grosseto-Pisa-Firenze, attiva da aprile 2011.
Ufficio Stampa Legambiente Toscana
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