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lunedì 26 marzo 2018

Lavori a Camp Darby: la posizione di Legambiente





     Legambiente Pisa apprezza il lavoro degli Uffici del Parco Regionale di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli in difesa della qualità del suo territorio. L’intervento segue la richiesta del Pentagono, condivisa dagli organi competenti italiani, di costruire un nuovo tronco ferroviario Tombolo-Camp Darby al servizio diurno dei più grandi depositi di munizioni statunitensi in Europa, collocato interamente nel Comune di Pisa, in area naturale protetta. 
     È un’opera che prevede il sacrifico di centinaia di alberi e la realizzazione di nuove strutture interne al Parco. Giustamente il presidente Giovanni Maffei Cardellini, rivendica l’importante ruolo del Parco e lamenta le difficoltà di intervenire quando le scelte decisive sono fatte senza il coinvolgimento degli enti competenti sul territorio. L’Ente Parco non ha potere di decisione su questa opera, ma ha dovuto valutarne l’impatto prescrivendo interventi compensativi e dovrà controllarne per i prossimi anni la loro corretta esecuzione, missione questa delicata e spinosa. 
     Gli organi del Parco sono stati lasciati soli a rappresentare il bene comune e le popolazioni residenti, mentre altre Istituzioni si sono defilate, rinunciando a un qualsiasi ruolo attivo. Il Presidente interviene toccando punti delicati: l’eccessiva semplificazione delle procedure che lascia gli organi territoriali disarmati a fronte di proposte pericolose per il territorio o la necessità che Regione e Stato diano agli Enti Parco gli strumenti per operare. «Il Parco non è una noia burocratica … », scrive Maffei Cardellini,« il Parco […] non è un lusso per la comunità che lo possiede, ma un modello di assetto del territorio». E ancora: che senso ha dichiarare protetto un territorio per destinarlo esclusivamente agli esplosivi, invece di garantire a tutti la fruizione di una natura eccezionale? L’opera, secondo i proponenti, sarebbe opera strategica per la difesa nazionale, ma non è spiegato come un deposito di armi totalmente a disposizione di un paese straniero possa essere utile alla “difesa nazionale”.
     Legambiente, che ha il pacifismo nel suo statuto, avverte la pericolosità di questa maggiore presenza di armamenti nel nostro territorio, funzionale ad una politica internazionale che di fronte a tragedie umanitarie ed ambientali epocali si prepara immagazzinando armi per i molti conflitti in atto, la “guerra mondiale a pezzetti” come è stata definita da papa Bergoglio.