Ancora
una volta tocca alla Magistratura togliere le castagne dal fuoco e mettere i
piedi nel piatto di chi si proclama paladino del rispetto delle regole, di chi
rivendica il diritto acquisito ad organizzare la propria attività economica
come ritiene più opportuno nel rispetto della libertà di impresa ma non delle
regole che salvaguardano l’interesse di tutta la comunità e di chi cerca di
tenere insieme istanze diverse dando un
colpo al cerchio ed uno alla botte.
E così, mentre i gestori nostrani dei locali, con
stile ricattatorio, minacciano di utilizzare esposti già pronti contro
esercenti di vari locali di intrattenimento in tutta l’area del Parco, se non
otterranno le autorizzazioni a gestire la propria attività secondo regole che
“loro” ritengono congrue e di buon senso (il loro), qualcun altro li ha
preceduti ed ha chiamato in causa la Procura, che da due anni sta conducendo
indagini e mettendo locali sotto sequestro, ma di cui in parecchi hanno
preferito far finta di dimenticarsi.
L’inciucio che ha governato le attività sulle Marine
per più di 10 anni evidentemente non funziona più, dopo che la Magistratura ha
cominciato ad occuparsi del caso: questi imprenditori, che finora sono stati
abituati a lavorare in assenza di regole, ma che adesso hanno compreso che ciò
non è più possibile e vogliono rilanciare le loro attività nel rispetto della
legalità, è giusto che abbiano una certezza dei limiti entro cui possono
muoversi e rispetto ai quali dovranno dotarsi di strumenti tecnologici in grado
di limitare al massimo le emissioni sonore e luminose: queste, quantomeno, sono
le misure di mitigazione messe in evidenza dallo studio di incidenza
commissionato dalla Regione Toscana affinché queste attività possano esistere
all’interno di un Parco senza danneggiare la natura ivi presente. Ma di
pannelli fonoassorbenti, impianti a pioggia, ecc. si è sentito parlare per anni
ma non si ha notizia che qualcuno li abbia mai messi in funzione.
Quindi facciamo appello al Sindaco Betti affinché faccia
rispettare le regole di cui si è dichiarato garante ed al Presidente del Parco
Manfredi affinché si impegni in una gestione attenta alla tutela dei valori
naturali del nostro territorio grazie alla quale il Parco è stato insignito di
vari riconoscimenti, dal Diploma Europeo dei Parchi al Quality Coast Award, dei
quali gli operatori turistici in primo luogo possono fregiarsi quale elemento
di attrattiva per un’utenza sempre più attenta alla qualità della vita nei
luoghi di vacanza: ricordiamo che questi riconoscimenti non sono conferiti una
volta per tutte, ma sono soggetti a valutazioni periodiche.
Ricordiamo infine, a quanti premono per una revisione
in senso restrittivo dei confini del Parco e che intendono suonare le loro
trombe regionali, che queste non potranno sovrastare i le campane che
echeggeranno dalla sede europea a tutela di zone che sono in primo luogo Siti
di Importanza Comunitaria: vedremo allora chi si prenderà la responsabilità di
aver provocato una procedura d’infrazione i cui oneri ricadranno su tutti noi
Presidente Legambiente Versilia
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