Ciclopista Tirrenica, 1 tappa (tratta dal progetto originale)
E’
con viva soddisfazione che abbiamo appreso del progetto di ciclopista
tirrenica
che coprirà in tutta la sua lunghezza la costa toscana. Finalmente
un progetto in grado di diversificare l’offerta turistica poggiando
sulla destagionalizzazione e la valorizzazione degli aspetti
naturalistici, paesaggistici e culturali di cui la nostra regione è
ricca.
Come
ambientalisti non possiamo che gioire del fatto che venga offerta
un’opportunità di conoscenza dei nostri territori attraverso una
modalità di fruizione non impattante, rispettosa della storia dei
luoghi e degli spazi naturali, con un mezzo che per le sue
caratteristiche consente di godere al meglio, in maniera lenta,
della bellezza che ci circonda.
Ci
preoccupa invece che anche in questo caso, qualcuno tenti di piegare
questo strumento per finalità di tutt’altro tenore.
Ultimamente
abbiamo colto vari segnali di un rinnovato interesse per un
collegamento tra la Marina di Levante e quella di Torre del Lago, sia
pure mediante pista ciclabile, ma che già si ipotizza carrabile per
i mezzi di soccorso. Proposte vecchie e ricorrenti, alle quali ci
siamo opposti negli anni passati anche attraverso la raccolta di
migliaia di firme tra cittadini e frequentatori della zona.
Ci
auguriamo di aver male interpretato il pensiero del Presidente del
Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli che, a proposito della
ciclabile del Tirreno, auspica un attraversamento della parte
costiera dell'area protetta, che dalla Marina di Levante di Viareggio
porti a quella di Torre del Lago per poi proseguire verso il litorale
vecchianese.
Non
può certo sfuggirgli infatti che questo tracciato si sviluppa
all’interno della zona più pregiata della Macchia Lucchese, quella
soggetta ai vincoli di conservazione degli habitat e della
biodiversità imposti dalle Direttive europee e che è area di
Riserva naturale del Parco MSRM: è pertanto il percorso meno adatto
a diventare parte di una “infrastruttura di connessione
longitudinale del Parco”, come lui stesso la definisce, per le
ovvie alterazioni che ciò comporterebbe in un contesto ambientale
così fragile. Vogliamo inoltre ricordare che la mancanza di un
collegamento tra le Marine ha giocato un ruolo importante nella
prevenzione di uno sviluppo urbanistico dell’area e ci ha
consegnato un pezzo di natura miracolosamente scampato al destino
edificatorio di tutta la costa.
Il
Parco lo si può invece attraversare utilizzando le piste ciclabili
già esistenti, quali quella sul Viale dei Tigli, percorso storico e
di alto valore paesaggistico, che non a caso è stato individuato
come parte del tracciato della pista tirrenica dagli estensori del
progetto(vedasi mappa in alto tratta dal progetto originale)
Il
percorso sul Viale dei Tigli inoltre offre dei vantaggi innegabili: è
fresco d'estate (e comunque perfettamente percorribile in inverno) e
soprattutto non impatta con i pedoni che invece sono molto frequenti,
specialmente nel periodo estivo-primaverile, sul percorso tra le
Marine, con rischio di incidenti e comunque con la necessità di
rallentare la velocità penalizzando la percorribilità, cosa che per
una pista di collegamento sarebbe davvero un grave handicap.
Letizia
Debetto
Presidente
Legambiente Versilia
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