Legambiente Pisa apprezza il lavoro degli Uffici del Parco Regionale di
Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli in difesa della qualità del suo
territorio. L’intervento segue la richiesta del Pentagono, condivisa
dagli organi competenti italiani, di costruire un nuovo tronco
ferroviario Tombolo-Camp Darby al servizio diurno dei più grandi
depositi di munizioni statunitensi in Europa, collocato interamente nel
Comune di Pisa, in area naturale protetta.
È un’opera che prevede il
sacrifico di centinaia di alberi e la realizzazione di nuove strutture
interne al Parco. Giustamente il presidente Giovanni Maffei Cardellini,
rivendica l’importante ruolo del Parco e lamenta le difficoltà di
intervenire quando le scelte decisive sono fatte senza il coinvolgimento
degli enti competenti sul territorio. L’Ente Parco non ha potere di
decisione su questa opera, ma ha dovuto valutarne l’impatto prescrivendo
interventi compensativi e dovrà controllarne per i prossimi anni la
loro corretta esecuzione, missione questa delicata e spinosa.
Gli organi
del Parco sono stati lasciati soli a rappresentare il bene comune e le
popolazioni residenti, mentre altre Istituzioni si sono defilate,
rinunciando a un qualsiasi ruolo attivo. Il Presidente interviene
toccando punti delicati: l’eccessiva semplificazione delle procedure che
lascia gli organi territoriali disarmati a fronte di proposte
pericolose per il territorio o la necessità che Regione e Stato diano
agli Enti Parco gli strumenti per operare. «Il Parco non è una noia
burocratica … », scrive Maffei Cardellini,« il Parco […] non è un lusso
per la comunità che lo possiede, ma un modello di assetto del
territorio». E ancora: che senso ha dichiarare protetto un territorio
per destinarlo esclusivamente agli esplosivi, invece di garantire a
tutti la fruizione di una natura eccezionale? L’opera, secondo i
proponenti, sarebbe opera strategica per la difesa nazionale, ma non è
spiegato come un deposito di armi totalmente a disposizione di un paese
straniero possa essere utile alla “difesa nazionale”.
Legambiente, che ha il pacifismo nel suo statuto, avverte la pericolosità di questa maggiore presenza di armamenti nel nostro territorio, funzionale ad una politica internazionale che di fronte a tragedie umanitarie ed ambientali epocali si prepara immagazzinando armi per i molti conflitti in atto, la “guerra mondiale a pezzetti” come è stata definita da papa Bergoglio.
Legambiente, che ha il pacifismo nel suo statuto, avverte la pericolosità di questa maggiore presenza di armamenti nel nostro territorio, funzionale ad una politica internazionale che di fronte a tragedie umanitarie ed ambientali epocali si prepara immagazzinando armi per i molti conflitti in atto, la “guerra mondiale a pezzetti” come è stata definita da papa Bergoglio.
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